Nomina dei procuratori pubblici: siamo alle tragicomiche

Lo spettacolo poco edificante sulla vicenda della nomina dei Procuratori pubblici sembra non aver fine. La Commissione giustizia e diritti – a maggioranza – ha deciso di segnalare un giornalista RSI durante due puntate de Il Quotidiano, poiché ritenuto colpevole di aver espresso un commento negativo sulla rielezione a PP dei 5 Magistrati preavvisati negativamente dal Consiglio della magistratura.

Lo spettacolo poco edificante sulla vicenda della nomina dei Procuratori pubblici sembra non aver fine. La Commissione giustizia e diritti – a maggioranza – ha deciso di segnalare un giornalista RSI durante due puntate de Il Quotidiano, poiché ritenuto colpevole di aver espresso un commento negativo sulla rielezione a PP dei 5 Magistrati preavvisati negativamente dal Consiglio della magistratura.

Oltre a esercitare una pressione ingerente sul servizio pubblico, i membri della Commissione hanno anche consapevolmente scelto di segnalare il giornalista proprio il giorno di Natale. Il PLR si distanzia fermamente.

A due settimane e oltre dalle puntate de Il Quotidiano, la maggioranza della Commissione giustizia e diritti torna alla carica stigmatizzando l’operato di un commentatore – malgrado le notizie fossero state prima riportate dai presentatori in maniera assolutamente neutra e oggettiva. Ha dunque preso forma una lettera di rimostranze coinvolgendo il Comitato del Consiglio regionale della CORSI e il Consiglio del pubblico, alla quale mancano però le firme dei membri PLR (ma non solo).

Ai Commissari firmatari non è andato giù il commento negativo espresso sulla scelta di riproporre e rinominare i 5 Procuratori pubblici preavvisati negativamente dal Consiglio della magistratura, giudizio poi confermato dal Procuratore generale. Si tratta di un tentativo evidente di far pressione – anche a futura memoria … – sul servizio pubblico che il PLR ritiene altamente inopportuno. I Partiti e i politici si trovano spesso confrontati con i giudizi dei media e il confronto è senz’altro essenziale per l’intero sistema democratico; tuttavia, questo genere di azioni sono tese a delegittimare la libertà di espressione – che di certo nelle puntate de Il Quotidiano non è stata abusata.

Un vero e proprio fallo di reazione non solo nei contenuti, ma anche nei modi: malgrado gli episodi contestati risalissero a due settimane fa, la maggioranza della Commissione giustizia e diritti ha consapevolmente deciso di consegnare la segnalazione ai media – colpendo pubblicamente il giornalista – proprio il 25 dicembre. Non è questione di laicità, ma di buon gusto.