Un importante colpo di mano ai docenti per una scuola dell’obbligo più vicina agli allievi

Un colpo di mano alla gestione delle classi e alla possibilità di un insegnamento il più possibile vicino ai problemi e ai talenti di ogni giovane. Non siamo al cospetto di una rivoluzione copernicana nell’insegnamento ticinese, ma le misure votate oggi dal Gran Consiglio e fortemente sostenute dal PLRT rappresentano la fine di un importante cantiere per la scuola dell’obbligo, nato dalla mozione Polli-Pagani del febbraio 2014.

Un colpo di mano alla gestione delle classi e alla possibilità di un insegnamento il più possibile vicino ai problemi e ai talenti di ogni giovane. Non siamo al cospetto di una rivoluzione copernicana nell’insegnamento ticinese, ma le misure votate oggi dal Gran Consiglio e fortemente sostenute dal PLRT rappresentano la fine di un importante cantiere per la scuola dell’obbligo, nato dalla mozione Polli-Pagani del febbraio 2014. Perché l’istruzione è un bene comune che va costantemente migliorato: incremento dei docenti d’appoggio alle scuole comunali, più laboratori e meno allievi per classe alle medie, nonché la garanzia di una pausa alle docenti delle scuole dell’infanzia.

Come forza politica abbiamo il dovere di offrire alle nuove generazioni la migliore scuola possibile. In queste settimane si parla continuamente di libera circolazione, misure fiancheggiatrici e malanni dell’economia - che peraltro non neghiamo, anzi - ma ci piace ricordare che la formazione è l’arma più potente a nostra disposizione per affrontare un mercato del lavoro sempre più complesso.

Come PLRT appoggiamo convinti la soluzione di rafforzare la figura del docente d’appoggio per le scuole elementari e dell’infanzia, così come la richiesta ai Comuni di assicurare un’adeguata pausa ai docenti della scuola dell’infanzia, spesso incessantemente assorbiti dalle esigenze delle bambini e dei bambini. Misure concrete a sostegno della professione dell’insegnante, perché se la scuola va costruita attorno agli allievi, i muri che la sorreggono sono gli insegnanti stessi.

Salutiamo anche con favore la rinuncia ad rigidi imposizioni in materia di refezione scolastica. La quasi totalità delle sedi di scuola dell’infanzia e di scuola elementare assolvono già oggi a dovere a questo importante compito, e per le restanti è giusto che le autorità locali si sentano libere di scegliere la via migliore per rispondere a questa necessità.

Per quanto riguarda le scuole medie, l’introduzione di specifici laboratori - in italiano, matematica e tedesco - non potrà che potenziare un insegnamento meglio calibrato sulle ragazze e sui ragazzi, obiettivo perseguito anche dalla prevista diminuzione del numero massimo di allievi. Un migliore sostegno alla docenza di classe, che si rivela spesso un radar efficace per intercettare problemi che toccano gli studenti, infine, è altrettanto opportuno.